La popolazione mondiale ha superato (lo scorso novembre) il traguardo degli 8 miliardi di abitanti. Secondo l’Onu, nel 1950 la popolazione globale si attestava sui 2,5 mld di persone, lievitando a circa 7 mld nel 2010. Sono bastati 12 anni per crescere a 8 miliardi e ora le Nazioni Unite stimano che ne serviranno altri 15 per raggiungere i 9 miliardi nel 2037.
“Un segnale - scrivono le Nazioni unite in una nota - che il tasso di crescita della popolazione sta rallentando”. Il mondo infatti potrebbe relativamente presto scoprire che il vero problema sarà la decrescita demografica.
La crescita attuale, invece, vede protagonisti Cina e India, con il Subcontinente che si accinge a superare Pechino come paese più popoloso al mondo nel 2023. Per la prima volta dal 1961, infatti, la popolazione cinese è diminuita, preannunciando un epocale passaggio di testimone che si stima avverrà il prossimo 14 aprile, quando secondo l’Onu il Paese più popoloso del pianeta non sarà più la Cina, ma l’India.
Al di là della perdita del primato, l’invecchiamento demografico ha profonde implicazioni per l’economia cinese (aumenterà il debito pubblico in seguito all’incremento dei costi sanitari, assistenziali e previdenziali, tanto che secondo alcuni studiosi l’attuale seconda economia al mondo sembra destinata a vivere un paradosso: la Cina rischia di diventare ‘vecchia’ prima di diventare ricca, sebbene stia da decenni cullando questo desiderio.