Gli ultimi dieci anni non sono stati un periodo positivo per le regioni più povere del pianeta. Il settimanale britannico The Economist non esita a parlare di “decennio brutale”.
Settecento milioni di persone nel mondo vivono ancora in condizioni di povertà estrema e 2,8 miliardi risiedono in zone che sono comunque ben lontane dagli standard di vita dei paesi ricchi.
In realtà, rispetto al 2000, la situazione è migliorata: oggi c’è un miliardo di persone in meno che vive sotto la soglia di sussistenza, calcolata dalla Banca mondiale in 2,15 dollari al giorno.
Il problema è che questi progressi sono avvenuti in gran parte nei primi quindici anni del millennio.
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