Nel 2024 la ricchezza dei miliardari è cresciuta di 2mila miliardi di dollari (mentre i poveri sono gli stessi del 1990)

Poco più di 3,5 miliardi di persone vivono sotto la soglia di povertà. Il Sud del mondo contribuisce per il 90% alla forza lavoro globale, ma riceve solo il 21% del reddito da lavoro aggregato.

Nel 2024 la ricchezza dei miliardari cresciuta di 2mila miliardi di dollari

Nel 2024 la ricchezza dei miliardari è cresciuta, in termini reali, di 2.000 miliardi di dollari, pari a circa 5,7 miliardi di dollari al giorno, a un ritmo tre volte superiore rispetto all’anno precedente. Ogni settimana, in media, si sono configurati 4 nuovi miliardari.    

Allo stesso tempo il numero assoluto di individui che vivono sotto la soglia di povertà di 6,85 dollari al giorno è lo stesso del 1990, poco più di 3,5 miliardi di persone e, alle tendenze attuali, ci vorrebbe più di un secolo per portare l'intera popolazione mondiale sopra tale soglia.

Lo rileva Oxfam nel rapporto ‘Disuguaglianza: povertà ingiusta e ricchezza immeritata’, pubblicato in concomitanza durante il World Economic Forum di Davos e con l’insediamento alla Casa Bianca di Donald Trump.   

La ricchezza globale non solo è fortemente concentrata al vertice, ma in gran parte deriva anche da rendite di posizione. Oltre 1/3 (il 36%) delle fortune dei miliardari deriva da eredità.

Inoltre, la crescita della ricchezza dei miliardari è “in parte riconducibile a sistemi di relazioni clientelari e, soprattutto, intrecciata con l’immenso potere di mercato esercitato dalle imprese che controllano o dirigono”, spiega Amitabh Behar, direttore esecutivo di Oxfam International.

“Molti dei cosiddetti self-made men sono in realtà - osserva - eredi di grandi fortune, tramandate per generazioni. È per questo, ad esempio, che la tassazione irrisoria o nulla delle grandi eredità è contraria a qualsiasi criterio di equità. Nel frattempo risorse pubbliche essenziali per migliorare l’istruzione, la sanità e creare posti lavoro, soprattutto nei Paesi più poveri e sfruttati, continuano a fluire verso i conti bancari più ricchi del pianeta”.

Non è tutto qui. Il sistema economico va caratterizzandosi per “forme di moderno colonialismo che condizionano i rapporti economici tra il Nord ed il Sud Globale, con i Paesi ad alto reddito che controllano il 69% della ricchezza globale, nonostante rappresentino appena il 21% della popolazione del pianeta”.

Sono molteplici i meccanismi di estrazione di ricchezza dal Sud. Il predominio delle valute del Nord nel sistema dei pagamenti internazionali e i costi di finanziamento più bassi nei Paesi ricchi sono alla base di forti squilibri nei flussi di redditi da capitale tra le economie avanzate e il Sud: ogni anno il Nord estrae quasi 1.000 miliardi di dollari dal Sud. Un’estrazione di cui beneficia l’1% più ricco nel Nord. 

Il Sud del mondo contribuisce per il 90% alla forza lavoro globale, ma riceve solo il 21% del reddito da lavoro aggregato. I gap salariali - evidenzia Oxfam - sono marcati: si stima che i salari dei lavoratori del Sud siano inferiori dell’87-95%, a parità di competenze, rispetto a quelli del Nord. 

I Paesi a basso e medio reddito, infine, spendono oggi in media quasi la metà del loro bilancio per rimborsare il debito estero contratto spesso con ricchi creditori di New York e Londra. A metà del 2023, il debito globale ha raggiunto il livello record di 307.000 miliardi di dollari e sono 3,3 miliardi le persone che vivono in Paesi che spendono più per ripagare il debito che per istruzione e sanità.

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