
Il caso della Cina è interessante. Da buona parte della stampa occidentale viene identificata come seconda economia al mondo, ma siamo sicuri che le cose siano esattamente in questi termini? La questione centrale è correlata all’indicatore che si decide di prendere in considerazione.
Normalmente viene utilizzato in Pil in termini nominale che, tuttavia, non tiene conto del costo della vita e dell’inflazione. Ovvero, quale paniere di beni/servizi sia effettivamente acquistabile con un determinato importo. Prendendo in esame questo indicatore gli Stati Uniti restano saldamente in testa alla classifica.
Ma se, invece, prendiamo in esame ad esempio il Pil a parità di potere d'acquisto (PPP) che evidenzia il peso economico di ciascun paese su scala globale, tenendo conto del costo della vita e dei tassi di inflazione locali, la musica cambia spartito.
La Cina guida questa classifica (relativamente al 2023) con un Pil pari a 32.897 miliardi di dollari statunitensi, seguita dagli Stati Uniti con 26.949 mld e dall'India con 13.119 mld. Questa posizione dominante della Cina riflette la sua rapida crescita economica e la vasta popolazione, che contribuiscono a un'elevata produzione economica complessiva.
Tra le prime dieci economie troviamo 3 paesi europei (Germania, Francia, Regno Unito), 4 asiatici (Cina, India, Giappone, Indonesia), 2 americani (Usa e Brasile), e la Russia. Allargando lo spettro alle prime 30 economie globali le proporzioni assumono una diversa distribuzione:
Classifica delle prime 30 economie per Pil (PPP) nel 2023 espressa in miliardi di dollari statunitensi (fonte: My Data Jungle)
- Cina – 32.897
- Stati Uniti – 26.949
- India – 13.119
- Giappone – 6.495
- Germania – 5.537
- Russia – 5.056
- Indonesia – 4.393
- Brasile – 4.101
- Francia – 3.874
- Regno Unito – 3.871
- Turchia
- Messico
- Italia
- Corea del Sud
- Arabia Saudita
- Spagna
- Canada
- Iran
- Egitto
- Pakistan
- Nigeria
- Vietnam
- Filippine
- Bangladesh
- Thailandia
- Polonia
- Argentina
- Malesia
- Sudafrica
- Colombia