Come sta andando il Portogallo? Il paese, che era sull’orlo del tracollo finanziario, viene considerato un modello nell'Ue per come ha superato la crisi: oggi la disoccupazione è scesa al 7,4%, i debiti della troika sono stati rimborsati in anticipo e il deficit di bilancio è vicino al 3%. Insomma, sembrerebbe un piccolo miracolo.
Artefice di questo cambio di passo è stato il premier socialista Antonio Costa, che ha eliminato le politiche di austerità per far ripartire l’economia. Dopo molti anni di blocco i dipendenti pubblici sono stati di nuovo promossi, il salario minimo è arrivato a 580 euro e i pensionati riceveranno presto tra 6 e 10 euro in più al mese.
Tutto questo è economicamente sostenibile? Il “miracolo portoghese” è frutto di una congiuntura favorevole dovuto alla buona situazione economica globale, alla politica del tasso di cambio zero della Bce e a un boom turistico senza precedenti: tuttavia il debito pubblico lusitano è sceso dal 130% al 125,7% ma resta comunque uno dei più alti d’Europa. E le finanze pubbliche non sono poi così in salute.
Il governo punta sulle imposte indirette concentrandosi sul consumo come fonte di entrate: benzina ed elettricità sono diventate più costose e l’Iva è al 23%. Il reddito mensile medio in Portogallo è inferiore a 1.000 euro. Il motore dell’economia è il turismo che ha portato al paese nuove entrate, ma anche lavori temporanei non qualificati e mal retribuiti.