In termini pro capite, i depositi delle famiglie dell’Eurozona sono cresciuti di 2.000 euro, con importi superiori alla media in Germania (2.500) e Francia (2.400) e inferiori in Italia (1.700) e Spagna (1.500). Alla fine del 2020 il peso dei depositi sulla ricchezza finanziaria delle famiglie (al lordo delle passività) si è attestato nel complesso dell’area al 34,2%. In Spagna i depositi hanno raggiunto il 42,2% delle attività finanziarie delle famiglie, superando la quota della Germania (40,2%); il peso per l'Italia è invece simile a quello della media dell’Eurozona e quello per la Francia lievemente inferiore (29,2%).
Nel 2020 i redditi primari (da lavoro e da proprietà) delle famiglie dell’area sono scesi del 3,1% a prezzi correnti, il calo più forte dall’avvio dell’Unione monetaria. Tuttavia il reddito lordo disponibile del settore è lievemente aumentato rispetto al 2019 (0,2%) grazie all’eccezionale espansione dei trasferimenti sociali netti a favore delle famiglie. Nonostante che gli interventi pubblici abbiano sostenuto i redditi, i consumi sono crollati del 7,6%. La spesa per consumi delle famiglie era sempre cresciuta nell’ultimo ventennio, con l’eccezione del 2009, quando la diminuzione era stata tuttavia molto più contenuta di quella recente.
La dinamica congiunta del reddito lordo disponibile e dei consumi ha pertanto determinato un aumento, nel complesso dell’Eurozona, del rapporto tra risparmio lordo e reddito lordo disponibile, dal 13,1 al 20% tra il 2019 e il 2020. L’accresciuto risparmio non è stato convogliato verso investimenti lordi in abitazioni e capitale fisso, che al contrario si sono ridotti, bensì ha determinato una crescita del saldo finanziario in rapporto al reddito lordo disponibile (dal 3,9 all’11,3%). In termini procapite, il saldo finanziario è passato da poco più di 800 euro nel 2019 a quasi 2.400 euro nel 2020.
