“Belgi, siate patrioti, mangiate patatine fritte almeno due volte alla settimana”. E così la patria delle moules-frites, cozze e patatine fritte, lancia la campagna sperando di limitare i danni.
In mezzo mondo sono note come ‘french fries’ ma gli effettivi ‘inventori’ delle patatine sono proprio i belgi, che usano ancora oggi friggerle una seconda volta dopo averle fatte raffreddare.
Il Belgio è il primo produttore al mondo di patatine fritte surgelate e al momento, con il lockdown e il rallentamento dell’export, si ritrova con 750 mila tonnellate di patatine invendute.
Da qui l’idea di rivolgersi ai cittadini, invitandoli ad aumentare il consumo interno. Ma i belgi sono ‘appena’ 11 milioni. E non riusciranno a svuotare i magazzini del Paese.
E per salvare il salvabile, l’industria sta cercando di trasformare le patatine in nutrimento per gli animali.