La valuta cinese si è imposta come seconda più importante nelle riserve internazionali del Brasile, scavalcando l’euro e superata solo dal dollaro statunitense.
Sviluppo che evidenzia la sempre maggiore dipendenza economica di Brasilia da Pechino, con cui a marzo ha stipulato un accordo per le operazioni di scambio diretto tra real (la valuta brasiliana) e yuan volto ad aggirare il dollaro (e il rischio delle sanzioni imposte da Washington).
La notizia sulle riserve brasiliane può essere interpretata anche nel contesto del recente viaggio del presidente Lula nella Repubblica Popolare, che ha rimarcato il disallineamento del gigante sudamericano rispetto alle politiche anticinesi dell’amministrazione Biden, nonché una priorità accordata al partner cinese rispetto al commercio con gli europei.