Il declino economico che l’India si è autoinflitto

L’impatto devastante del Covid-19 sull’India è stato aggravato dalla disastrosa politica economica e sociale adottata dal governo guidato da Narendra Modi

Il declino economico che New Delhi si è autoinflitto
Mumbai

Quasi l’80% dei circa 70 milioni di persone in tutto il mondo che sono cadute in condizioni di estrema povertà a causa del Covid-19 nel 2020 proveniva dall’India. Lo sostiene un recente rapporto della Banca Mondiale. La percentuale è particolarmente elevata ma potrebbe essere sottostimata, poiché la mancanza di dati ufficiali rende difficile valutare i costi umani della pandemia.

Cosa spiega questo allarmante aumento della povertà indiana? Il Covid-19 è stata senza dubbio la peggiore calamità sanitaria nel paese in almeno un secolo. Ma le conseguenze economiche e sociali della pandemia vanno oltre gli effetti diretti sulla salute e sulla mortalità. Parliamo di fallimenti politici significativi – dovuti all’azione e all’inazione del governo – che hanno aggravato le condizioni di vita degli indiani.

In altri termini, l’impatto devastante della pandemia sull’India è stato aggravato da politiche economiche che hanno acuito le già profonde disuguaglianze radicate nel paese, portando il Subcontinente verso una catastrofe economica autoinflitta. In un momento in cui i governi di tutto il mondo stavano aumentando in modo significativo la spesa pubblica per combattere la pandemia e mitigarne l’impatto economico, il governo indiano ha preferito limitare le uscite.

Ma in un paese in cui i salari medi sono molto bassi, perdere anche solo una settimana di reddito potrebbe portare milioni di persone sull’orlo della fame. Dato che oltre il 90% di tutti i lavoratori in India sono informali – ovvero hanno qualche forma di occupazione nell’economia sommersa – e che circa la metà di questi sono autonomi, l’effetto è stato immediato e devastante.

Anche perché, invece di adottare misure orientare a fornire un maggiore sostegno alla popolazione, il BJP (Bharatiya Janata Party, il partito del premier Narendra Modi) ha utilizzato la pandemia per consolidare il proprio potere e reprimere il dissenso.

Nei mesi scorsi, nell’anno in cui ricorre il 75° anniversario dell’indipendenza, Modi aveva annunciato con una certa enfasi che l’India era diventata la quinta potenza economica mondiale (come dato statistico assoluto, non per Pil procapite), lasciando indietro per crescita economica l’ex potenza coloniale. Nonostante ciò, la stragrande maggioranza degli indiani è ancora più povera.

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