L’economia spagnola è cresciuta del 2% nel terzo trimestre. Un dato deludente. A lasciare perplessi è che, sebbene siano in atto le riaperture, il consumo delle famiglie è persino sceso dello 0,5%. Mentre le maggiori economie dell’Ue si stanno riprendendo dalla crisi del Covid, quella iberica resta indietro.
Ad esempio, alla fine del terzo trimestre, il Pil dell’Italia era dell’1,4% al di sotto del livello di fine 2019, mentre la Germania aveva ridotto il divario all’1,1% e la Francia allo 0,1%. Il Pil spagnolo resta del 6,6% al di sotto dei livelli pre-pandemici. In pratica, l’economia è appena tornata alle dimensioni del 2016.
A incidere negativamente sulla crescita sono tre fattori su tutti: la debolezza dei consumi delle famiglie, l’aumento dei prezzi dell’energia che ha contribuito pesantemente all’inflazione, e il ritardo nell’attuazione del ‘Recovery Plan’. A ciò occorre aggiungere i colli di bottiglia nelle catene di approvvigionamento globali.
E il forte rallentamento che si sta verificando è visibile nella crescita su base annua, che si attesta al 2,7% rispetto al 17,5% del trimestre precedente. A questo punto, lo scenario più probabile per il 2021 è che il Pil resterà sotto il 5%. Di questo passo, il recupero del livello pre-pandemico non avverrà prima del 2023.