La crescita dovrebbe rimanere forte nel 2018 e diminuire leggermente nel 2019. L'economia europea è in buona forma ma maggiormente esposta a fattori di rischio esterni. È la sintesi delle previsioni di primavera della Commissione europea. I tassi di crescita per l'Ue e l'area dell'euro hanno superato le aspettative nel 2017 raggiungendo il massimo degli ultimi 10 anni: 2,4%. Sia l'UE che l'area euro cresceranno del 2,3% quest'anno, salvo poi scendere al 2% nel 2019.
Il rapporto debito/Pil dell'area dell'euro dovrebbe scendere all'84,1% nel 2019, con un calo registrato per quasi tutti gli Stati membri.
La disoccupazione continua a diminuire e ora si aggira sui livelli pre-crisi., anche se in alcuni Stati membri la disoccupazione è ancora elevata.
L'inflazione dei prezzi al consumo si è indebolita nel primo trimestre di quest'anno, ma si prevede che aumenterà leggermente nei prossimi trimestri, in parte a causa dei prezzi del petrolio recentemente aumentati.
Tuttavia, secondo le previsioni della Commissione, i rischi sono aumentati a causa della maggiore volatilità dei mercati finanziari.
Gli sforzi strutturali fatti dall'Italia per il 2018 sono pari a zero: lo ha detto il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, rispondendo a chi gli chiedeva se l'Italia avesse fatto lo sforzo di 0,3% che l’Ue aveva chiesto al governo. Dopo l'accelerazione della crescita nel 2017, l'economia italiana continuerà a crescere allo stesso passo dell'1,5% quest'anno, ma scenderà all’1,2% nel 2019. Non poco distante dal 2% della media Ue.