“Un rialzo pronunciato e persistente dei rendimenti, a parità di tassi di crescita nominale dell'economia, aumenta il rischio che la dinamica del debito si collochi su una traiettoria crescente”. A lanciare l'allarme questa volta è la Banca d’Italia nel Rapporto sulla stabilità finanziaria.
Spread
Via Nazionale scrive che l’incremento dello spread “ha determinato negli ultimi sei mesi un'espansione della spesa per interessi di quasi 1,5 miliardi” e “costerebbe oltre 5 miliardi nel 2019 e circa 9 nel 2020 se i tassi dovessero restare coerenti con le attuali aspettative dei mercati”.
Banche
Meno capitale, meno liquidità: è l'impatto dello spread sulle banche italiane. Lo rileva Bankitalia, secondo cui nel primo semestre 2018 il Cet1 – rapporto fra capitale e attivo - era sceso di 60 punti base, di cui 40 solo nel secondo trimestre. L'indicatore di liquidità per le banche si è ridotto a ottobre a 15,5 da 17,1 dello scorso maggio.
Titoli di Stato
Il calo dei titoli di Stato "ha determinato una riduzione del valore della ricchezza finanziaria delle famiglie" del 2% (poco meno di 85 miliardi) nei primi sei mesi dell’anno. La Banca ricorda che nella crisi del 2010-2011 un aumento dello spread di 100 punti base ha fatto salire di 30 punti base i tassi sui mutui alle famiglie.E, poi, da maggio il valore medio dei titoli si è ridotto del 9% riflettendo il forte rialzo dei premi per il rischio derivante dalle incertezze sull'orientamento delle politiche economiche e di bilancio.
Manovra
Secondo Bankitalia l’aumento dello spread “rischia di vanificare l'impulso espansivo atteso dalla politica di bilancio. L'effetto sulla crescita su crescita e debito/Pil dipenderà dunque dalle misure specifiche e dal mantenimento della fiducia degli investitori.”
Un altro, ennesimo, monito per il Governo.