È I'Italia il paese più frammentato d’Europa

Se si prendono in esame tre indicatori (Pil pro-capite, disoccupazione e Neet, ovvero giovani che non studiano né lavorano) e il cosiddetto indice di Williamson, che misura la disuguaglianza, ne esce un quadro tuttosommato non così male per l’Italia che si posiziona in una zona intermedia della classifica a livello europeo. Tuttavia, a una analisi più attenta dei dati emerge un fatto interessante.

Il paese più frammentato d’Europa

La regione all’interno della quale si trova la capitale di uno stato si discosta solitamente in maniera significativa del resto del paese per quanto riguarda i tre indicatori presi in esame, comportando così una netta alterazione nella misura della disuguaglianza intra-regionale. Ciò non sorprende: le grandi città (e in particolare le capitali) hanno caratteristiche a sé stanti.

Ora l’Italia conquista il primo posto in relazione a ciascuno dei tre indicatori considerati. Non conteggiare Roma (o meglio, nell’analisi qui considerata, il Lazio) infatti non altera sostanzialmente la disuguaglianza regionale italiana mentre, per esempio, Londra e Parigi fanno la differenza nei loro rispettivi paesi. L’evidenza empirica è eloquente: il territorio italiano si rivela essere il più frammentato tra quelli dei principali partner europei. Ma questo è un tema che resta nascosto come polvere sotto il tappeto nel dibattito pubblico.

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