Nei primi mesi del 2019 la mini-recessione del secondo semestre 2018 è finita. Tuttavia è presto per dire se l’economia italiana sia davvero in ripresa.
Così come un “meno zero virgola” non era sufficiente per dichiarare che l’economia italiana fosse di nuovo precipitata in una condizione di grave crisi, come nel 2008-09 oppure nel 2011-12, anche un +0,2 è poco per gridare alla ripresa. È l'analisi dell'economista Francesco Daveri.
Nel frattempo, nel corso del 2018, l’Europa ha continuato a crescere, accelerando nel primo trimestre dell’anno. L’Eurozona, in particolare, ha registrato nei primi tremi mesi del 2019 un Pil in aumento dello 0,4% sul trimestre precedente e dell’1,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In Francia e Spagna, il Pil è rilevato in aumento sul trimestre precedente rispettivamente dello 0,3 e dello 0,7% (su base annua, +1 e +2,4%).
In questo ultimo anno l’Europa, sebbene in frenata rispetto alla dinamica di fine 2017, ha continuato a crescere. È l’economia italiana che ha perso vigore. Fino al segnale di risveglio avvertito nei primi mesi dell’anno.