I colossi italiani arrancano rispetto a quelli europei. L'anno scorso i primi dieci grandi gruppi della manifattura italiana hanno determinato solo il 5,5% del fatturato cumulato dai 40 maggiori gruppi europei: i tedeschi il 55,8%, i francesi il 25,6% e quelli del Regno Unito il 13,1%. I Top 10 italiani valgono il 4,6% del Pil nazionale, i tedeschi il 24,1%, i francesi il 15,9% e i britannici l'8%.
A sottolinearlo è l'Annuario R&S dell'area studi di Mediobanca in cui si legge che i i big italiani, oltre ad essere deboli nel confronto sul fatturato, sono indietro anche in quello sugli utili: in cinque anni infatti hanno generato solo 3 dei 493 miliardi (cioè lo 0,6%) generati complessivamente dai top 40. Nessun italiano sta nella Top 10 europea per fatturato, dominata dalla Germania.
I big tedeschi - in un’economia che pure è come la nostra fatta di tante imprese piccole e medie - fatturano poco meno della metà del Pil italiano. In cinque anni la capitalizzazione dei big italiani è calata dell'8,7%; gli investimenti, vero tallone d'Achille della manifattura italiana, del 9%.