Lanciare gli Eurobond senza la Germania e i paesi del Nord? È l’idea dell’economista francese Lucas Chancel, co-direttore del World Inequality Lab lanciato insieme a Thomas Piketty.
L’economista parte dal principio che di fronte all'urgenza della crisi “non c’è più tempo per aspettare che si concretizzi finalmente la solidarietà europea”. E sul Recovery Fund pesano incertezze su tempi, modalità di accesso, e somme disponibili. E in ogni caso, secondo lui, non basterà.
Francia, Italia, Spagna e Belgio, che da soli rappresentano più di metà del Pil dell’Eurozona, potrebbero procedere a una prima emissione di 250 miliardi di euro in Coronabonds entro il 2020.
“Nella prima versione di questo piano - spiega Chancel - il debito non è mutualizzato. Gli interessi sul debito lo sono. I paesi continuano a rimborsare il debito che contraggono, ma non devono affrontare costi di indebitamento esorbitanti se il mercato scommette contro di loro”.
In una seconda fase, i paesi potrebbero decidere di mutualizzare gradualmente il tasso di interesse sull’intero stock del loro debito.