Enrico Carraro (da poco rieletto alla presidenza di Confindustria Veneto) segue con preoccupazione le difficoltà nella definizione del Recovery Plan e la crisi di governo. La Commissione europea ci chiede riforme vere. La Bce avverte che non potrà comprare in eterno i nostri titoli di Stato, per sostenerci. “A volte – dice - mi sembra di vivere in un Paese di matti”.
“L’Europa ci ha garantito un’enorme apertura di credito – aggiunge -. Mi sarei aspettato che l’Italia facesse fronte comune. Che lavorassimo tutti insieme per cogliere questa storica opportunità. Non dovevamo scrivere la lista della spesa. L’Europa ci chiedeva anche di decidere una governance, una cabina di regia che governasse il processo, e di raffigurare un ritorno di questi investimenti in termini economici e di welfare. Invece...”.
“Davvero pensiamo di spendere questi 200 miliardi senza mettere mano alla pubblica amministrazione, alla struttura burocratica del Paese e alla giustizia civile? – conclude -. Rischiamo di non riuscire a spendere il denaro entro il 2026, questa è la mia preoccupazione.”