Il piano italiano per sfruttare le risorse europee del Recovery fund è sì una pietra d’angolo della ripresa, ma insufficiente a incidere strutturalmente sul futuro del Paese senza le riforme. Si è espresso così il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco.
Più in particolare, il Recovery fund europeo con i suoi 209 miliardi di dote per l’Italia, “per quanto essenziale per la modernizzazione della struttura produttiva, rischia di non essere sufficiente a garantire un innalzamento duraturo del ritmo di crescita se non sarà accompagnato da riforme che sciolgano i nodi che frenano lo sviluppo e l’investimento privato".
Per Visco “non si tratta di prestare un ossequio formale alle puntuali raccomandazioni della Commissione europea, ma di affrontare in maniera concreta problemi di cui da anni si dibatte”.