A un anno dall’inizio delle frizioni tra Canberra e Pechino, l’Australia ha cancellato gli accordi sulla Belt& Road Initiative (Bri), attivati nello Stato di Victoria con la Ndrc, la Commissione per le riforme cinesi.
E ora la Cass, l’Accademia delle scienze sociali cinesi, che indica al ministero del Commercio le destinazioni più appetibili per gli investimenti stranieri, rivela che l’Australia è scesa dal 12° al 15° posto nella classifica dei 114 Paesi stilata ogni anno. Scendono anche gli Usa, a dimostrazione del fatto che il deterioramento dei rapporti incide sulle motivazioni all’investimento. Ma non è soltanto per “colpa” del peggioramento delle relazioni bilaterali.
L’Australia ha perso tre posizioni il che rende ancora più emblematica la decisione di Canberra, capitale del primo Paese al mondo a cancellare un accordo sulla Bri.
Non solo. Lo Stato di Victoria ha anche cancellato due Memorandum siglati con Siria e Iran, ma sono quelli con la Cina a essere più gravi dal punto di vista delle conseguenze economiche.