Il grande tema sul piatto, nel dibattito sul finanziamento del servizio sanitario britannico, è l'equità tra generazioni: nell'ultimo decennio questo problema si è acuito. I giovani di oggi guadagnano meno dei loro coetanei di dieci o quindici anni fa. Però le loro spese sono aumentate e questo si nota anche nel mercato immobiliare: gli affitti sono più alti e gli alloggi più piccoli, il potere di acquisto delle nuove generazioni è diminuito.
L’economia della Gran Bretagna negli ultimi 30 anni si è giovata della popolazione di baby boomer nel suo periodo di massimo guadagno: oggi i boomers sono invecchiati e hanno bisogno di cure, mentre i giovani non possono sopportare imposte sul reddito più elevate per finanziare lo stato sociale e l’assistenza sanitaria. Per questo sono necessarie misure coraggiose per evitare uno scontro generazionale senza precedenti.
Dopo un decennio di recessione, ora che l’economia mostra segnali di ripresa, i giovani non possono accollarsi tutti gli oneri sociali: per questo un’altra fonte da cui attingere è rappresentata dalle tasse sulla proprietà. Si tratta di una misura impopolare, ma le alternative sono peggiori: arriveremo a un punto in cui saremo costretti a tagliare l’accesso al servizio sanitario nazionale e a lasciare l’assistenza sociale in crisi. Il dibattito su questo punto non può più essere rimandato.
I boomers devono farsi carico del problema: per questo sarebbe necessario un accordo di finanziamento intergenerazionale a cui tutti contribuiscano, per un moderno stato sociale che supporti giovani, anziani e tutti gli altri da qui ai prossimi 60 anni.