La disuguaglianza nel reddito da lavoro individuale è maggiore in Italia rispetto a Francia e Germania. Questo è principalmente una conseguenza del minor tasso di occupazione, ovvero della maggiore percentuale di individui in età lavorativa senza reddito da lavoro, piuttosto che di maggiori disparità di reddito tra i lavoratori. Anche disuguaglianza nel reddito da lavoro equivalente delle famiglie è maggiore in Italia rispetto a Francia e Germania.
È quanto emerge dallo studio ‘La disuguaglianza dei redditi da lavoro e la povertà lavorativa: un confronto tra paesi dell’area dell’euro’, pubblicato da Banca D’Italia e scritto da Giulia Bovini, Emanuele Ciani, Marta De Philippis e Stefania Romano, che analizza la disuguaglianza nel reddito da lavoro lordo tra la popolazione in età lavorativa, confrontando l’Italia con gli altri principali paesi dell’Eurozona. Sono utilizzati i dati Eu-Silc dal 2008 al 2018, che rappresenta il periodo più lungo senza interruzioni temporali.
L’Italia mostra una tendenza preoccupante. La disuguaglianza nel reddito da lavoro e la povertà tra i lavoratori sono in aumento, e il Bel Paese rischia di rimanere indietro rispetto ai suoi vicini europei. Mentre Francia e Germania mostrano una distribuzione del reddito più equa tra i loro cittadini, l’Italia deve affrontare (come detto) le sfide poste da un tasso di occupazione più basso e da una maggiore disparità di reddito tra i lavoratori.
Non è soltanto un problema di politiche sociali e maggiore equità nella distribuzione del reddito. È infatti cruciale affrontare questi problemi per garantire un futuro economicamente stabile per l’Italia e per mantenere la competitività dello Stivale nel contesto europeo.