Gli Stati Uniti hanno un problema enorme con il loro debito pubblico, che ha ormai raggiunto i 33mila miliardi di dollari. Tanto che ad agosto Fitch, dopo Standard and Poor’s nel 2011, è diventata la seconda delle tre agenzie di rating a declassare il debito della prima economia al mondo. Non più tripla A ma una misera doppia A+.
L’aumento del debito, combinato con i continui rialzi dei tassi di interesse operati dalla Fed e l’impennarsi dell’inflazione, è stato un problema per chiunque detenesse obbligazioni pubbliche. Come le banche medio-piccole che, infatti, la scorsa estate hanno ricominciato a fallire in serie come nel 2008. E in tutto questo cosa faceva la Fed? Studiava l’Eras Tour della cantante Taylor Swift.
Sembra infatti che ogni volta che la cantante andasse in una piccola città statunitense gli alberghi e i ristoranti fossero pieni come prima della pandemia, e così il resto dell’indotto. Alla Fed hanno preso sul serio la faccenda e hanno cominciato a studiare seriamente il fenomeno. Analisi che hanno dato un frutto reso publblico in una dichiarazione ufficiale della Banca centrale: l’economia americana può essere risollevata da Taylor Swift. Il tutto in piena estate, mentre gli istituti di credito fallivano e il debito pubblico esplodeva.
Da allora il fenomeno Taylor Swift come salvatrice del Paese è salito alla ribalta, arrivando a conquistare anche le pagine di Time. Secondo la rivista, la sola parte americana del tour avrebbe generato ricavi complessivi superiori ai 5 miliardi. E così mentre negli uffici della Fed o nelle redazioni si discuteva di Taylor Swift, i repubblicani hanno approfittato del debito per impedire l’approvazione del bilancio statale. Cosa che avrebbe portato allo shutdown, poi evitato per un soffio, tagliando via 6,2 miliardi in sostegno alla (ormai dimenticata?) Ucraina.