Il Pil è sceso dello 0,2% nei primo trimestre 2018 rispetto al precedente e dello 0,6% su base annuale. Si interrompe, così, la rincorsa dell'economia nipponica durata più di due anni.
In realtà il dato più sorprendente non riguarda la crescita, bensì la contrazione degli investimenti delle imprese. Al contempo, la spesa delle famiglie - il principale motore della crescita - è rimasta invariata.
Il governo Abe – che ha attribuito le responsabilità dell’andamento macroeconomico a fattori congiunturali - conta di poter controllare la dinamica della crescita, anche perché i salari aumentano dell'1,3% su base annua e l'inflazione sembra risalire. L’economia nipponica è ora a un bivio. O riesce rapidamente a stimolare consumi e investimenti, oppure il declino appena iniziato sarà destinato a peggiorare.
E il contesto globale non aiuta. Da un lato, l’Fmi ha confermato che la crescita mondiale sarà del 3,9% nel 2018, ma l’organizzazione con sede a Washington ha anche avvertito sulle minacce provenienti dai crescenti sentimenti protezionisti.