Il Giappone è pronto ad adottare un massiccio pacchetto di stimoli per un valore record di 56 trilioni di yen (430 miliardi di euro) per rilanciare la terza economia più grande del mondo. Ad annunciarlo è stato il primo ministro Fumio Kishida.
La decisione dell’esecutivo, nettamente superiore alle aspettative dei mercati e criticata da molti analisti, ricalca le basi della cosiddetta Abeconomics (coniata dal precedente premier Shinzo Abe) e in particolare l’idea di una politica fiscale ‘go-big-or-go-home’, nonostante Kishida sia stato a lungo considerato un ‘falco’.
Tra le misure previste dal governo nipponico, una delle più osteggiate riguarda un’erogazione una-tantum a tutte le famiglie con figli entro i 18 anni di età.
Il pacchetto dovrà essere finanziato con l’emissione di nuovo debito pubblico, che seppur elevatissimo ha una natura prevalentemente domestica (dunque poco attaccabile dall’esterno). Il governo punta sul fatto che la nuova spesa contribuirà a sostenere l’economia, che si è ridotta più del previsto nel terzo trimestre.
Intanto i prezzi al consumo in Giappone sono scesi dello 0,3% a ottobre su base mensile. Nel confronto tendenziale, ovvero rispetto a ottobre 2020, i prezzi sono saliti dello 0,1%.
Questa mini-inflazione, che replica il dato di settembre, è in linea con le aspettative degli economisti. Escludendo l’energia, il mese scorso i prezzi al consumo sono scesi dello 0,7% su base annua.