Il costo della vita è troppo alto e la Grecia si ferma

Sciopero generale. Sta crescendo il malcontento per l’aumento dei prezzi (mentre i salari restano bassi)

Il costo della vita è troppo alto e il paese si ferma

La Grecia si è fermata per un giorno. Il 20 novembre è stato indetto uno sciopero generale di ventiquattr’ore, che ha coinvolto anche il settore dei trasporti, per chiedere misure contro l’alto costo della vita e per “garantire una vita dignitosa ai lavoratori”.

La Confederazione generale dei lavoratori greci (Gsee) ha affermato che lo sciopero “è la conseguenza del rifiuto del governo di adottare misure per garantire una vita dignitosa ai lavoratori”.

“Il governo deve capire che il benessere della società nel suo insieme dipende dal benessere dei lavoratori”, si legge in un comunicato della Gsee.

“Servono misure urgenti per combattere l’inflazione, aumentare i salari e garantire l’accesso alla casa”, ha dichiarato Esther Lynch, segretaria generale della Confederazione europea dei sindacati (Ces).

In un paese in cui i salari sono strutturalmente bassi, sta crescendo il malcontento per l’aumento dei prezzi dei generi alimentari e per quello degli affitti ad Atene.

Di recente il governo, guidato dal conservatore Kyriakos Mitsotakis, ha annunciato l’aumento del salario minimo, pari ora a 830 euro, e delle pensioni a partire dal gennaio 2025.  Sarà sufficiente per placare il malcontento ellenico?

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