Per la prima volta da 15 anni l’Egitto evidenzia un avanzo primario e ora cerca di attirare gli investitori per rilanciare un'economia colpita dalla crisi economica.
Dal 2016 il governo ha adottato dure misure di austerità in accordo con il Fondo monetario internazionale e ha svalutato la moneta. Poi la svolta annunciata dal ministro delle Finanze, Mohamed Maait: "L'Egitto ha realizzato uno straordinario surplus dello 0,2%, pari a 223 milioni di dollari nell’anno fiscale 2017-2018" (calcolato da luglio a giugno, ndr).
La finanza pubblica, tuttavia, resta disastrata. Basti notare che su 55 mld di dollari di entrate più di ¾ è speso per debito e interessi. Il governo, tuttavia, ha fruito dell'aiuto dell’Fmi, che ha concesso un prestito da 12 mld, di cui 8 fino ad ora erogati.
L'organizzazione con sede a Washington sostiene che il paese sta iniziando a raccogliere i frutti delle riforme e stima che l'economia crescerà del 5,2% quest'anno. L'inflazione, che resta altissima, dovrebbe scendere al 20% entro la fine del 2018 rispetto al 33% dell'anno precedente.
Il governo egiziano crede nella ripresa e vuole tornare a puntare sul turismo, diminuito drasticamente negli ultimi anni a causa dell’instabilità politica, e corteggia gli investitori stranieri. Per attirarli può contare sulle grandi quantità di gas offshore scoperte nelle acque egiziane e, in particolare, sul gigantesco giacimento di Zohr, che potrebbe far diventare l'Egitto un potenziale hub del gas per tutta la macroregione. Ma ciò che fino ad ora gli egiziani hanno ben notato è l’aumento del 50% del prezzo della benzina e del 25% quello della bolletta elettrica.
La voce di quoted
Da quando le proteste del 2011 hanno rovesciato l'ex presidente Hosni Mubarak, l'economia del paese più popoloso del mondo arabo ha subito molteplici shock causati da instabilità politica e problemi di sicurezza. Ma, poi, anche con l’aiuto dell’Fmi l’economia sembra essersi in parte ripresa e l’Egitto ha cominciato a mostrare il lato bello al resto del mondo, mentre ha continuato a utilizzare il pugno duro all’interno. Andato al potere con un colpo di stato, il generale Abdel Fattah el-Sisi - che è poi divenuto presidente del paese un anno dopo - è stato rieletto alla guida dell'Egitto a marzo di quest'anno. Da allora il governo egiziano ha sistematicamente adottato azioni repressive contro giornalisti, attivisti e elettori critici. Ma questo lato dell’Egitto interessa meno al più autorevole contabile internazionale, l’Fmi.