Il presidente iraniano Hassan Rohani ha lanciato un altro ultimatum di due mesi ai partner dell’Accordo nucleare (siglato nel 2015), al termine del quale ci sarà un’ulteriore riduzione degli impegni di Teheran se non saranno soddisfatte le richieste di compensazione delle sanzioni Usa.
L’annuncio giunge all’indomani della rivelazione da parte dell’Organizzazione per l’energia atomica iraniana di altre violazioni dell’intesa (da cui Washington si è ritirata unilateralmente lo scorso anno), tra cui il fatto di aver decuplicato la produzione quotidiana di uranio a basso arricchimento.
Secondo l’annuncio dato da Rohani, la Repubblica islamica inizierà a introdurre uranio nelle 1.044 centrifughe di tipo IR-1 (di prima generazione) localizzate nell’impianto di Fordo. Il procedimento è usato per produrre uranio arricchito sotto forma di isotopo 235.