Attaccare l’Estonia per sfidare la Nato. Ora Joe Biden teme l’azzardo di Vladimir Putin.
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Il timore adesso è che Vladimir Putin stia preparando il terreno per nuove aggressioni oltre quella ucraina, con le accuse lanciate contro Kiev, gli Usa e in generale gli alleati occidentali, per il loro presunto coinvolgimento nell’attentato condotto dall’Isis a Mosca.
Contro ogni evidenza (quantomeno al momento), Putin ha scelto la versione a lui più congeniale dell’attacco terroristico alla Crocus City Hall di Mosca. Ne ha attribuito la responsabilità diretta, come mandanti e addirittura organizzatori, all’Ucraina, agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna, a “quell’Occidente collettivo” e al suo braccio armato, il “regime nazista” di Kiev, che lo zar ha designato come implacabile nemico.
Nel frattempo la situazione sul campo di guerra in Ucraina sembra volgere al peggio per Kiev. Le prospettive sono nefaste. Anticipare i piani di Mosca è difficile, anche se sono sempre più diffusi i timori di una grande offensiva che scagli 100 mila uomini contro Karkhiv e Sumy, le due metropoli più vicine alla frontiera tra Ucraina e il paese più esteso al mondo.