Le guerre sono vettori di crescita per l’economia perché producono manifattura, produzioni e forniture varie.
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Nei giorni scorsi si è tenuto l’annuale appuntamento di Cernobbio dove il gotha dell’industria e della finanza si confronta con i leader politici. È in tale contesto che si inserisce una frase così autentica da risultare disarmante. “Le guerre sono vettori di crescita per l’economia perché producono manifattura, produzioni e forniture varie”, ha detto in un’intervista al Tg1 Valerio De Molli, amministratore delegato di European House Ambrosetti. Della serie, finché c’è guerra c’è speranza.
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