“Noi valutiamo che il principe ereditario dell’Arabia Saudita, Mohammed bin Salman, abbia approvato un’operazione a Istanbul, in Turchia, per catturare o uccidere il giornalista saudita Jamal Khashoggi”. Sono le parole di condanna con cui inizia il rapporto dell’intelligence americana, destinato (forse) a cambiare le relazioni tra Washington e Riad.
Il principe ereditario saudita vedeva Khashoggi come una minaccia al Regno e sostenne l’uso della violenza se necessario per metterlo a tacere. Il rapporto elenca 21 persone (ma ne avrebbe individuato 76) che gli 007 statunitensi ritengono con "alta fiducia” complici o responsabili per la morte del giornalista dissidente per conto di bin Salman, ma non è in grado di stabilire se conoscessero in anticipo che l’operazione si sarebbe conclusa con la sua uccisione.
Il principe tuttavia non sarà colpito da sanzioni Usa, sebbene secondo Washington abbia approvato l’omicidio.