Laurentino "Nito" Cortizo è stato confermato presidente di Panama. Il candidato del Partito Democratico Rivoluzionario, si era già dichiarato vincitore prima che l'autorità elettorale fosse pronta a farlo. Al contrario, il suo più diretto rivale - Romulo Roux del Partito Democratico dell'ex presidente Ricardo Martinelli – ha definito la corsa falsata da gravi irregolarità. "Dobbiamo garantire la correttezza del processo elettorale e la democrazia, che in questo momento è però in dubbio", ha detto Roux. Fatto sta che Cortizo risulta aver preso il 33% delle preferenze, mentre il secondo si è fermato al 31%.
Non aiuta a dipanare i dubbi la legge panamense che assegna la vittoria delle elezioni – anche in caso di maggioranza relativa – al candidato che ha ottenuto maggiori preferenze. D’altronde Panama è un paese dove soltanto nel 1989, in seguito all’invasione militare statunitense, fu estromesso il dittatore Manuel Noriega.
Durante la sua campagna, Cortizo, ex ministro dell'agricoltura con studi negli Stati Uniti, ha promesso di voler far uscire il suo paese dall’ombra. Il riferimento è allo scandalo che coinvolge la società di ingegneria brasiliana Odebrecht e, soprattutto, ai Panama Papers, che hanno trasformato i sospetti in certezze: il paese centroamericano è diventato negli anni la sede prediletta dei ricchi del mondo che si ritrovano al centro di traffici internazionali legati al riciclaggio e all’evasione fiscale.
Ma non ci sono solo scandali. Panama, che è in una posizione strategica soprattutto per il commercio grazie al canale che unisce due oceani, Atlantico e Pacifico, è uno dei paesi a più rapida crescita del mondo. E anche in questo caso un ruolo chiave lo sta giocando la Cina.