Alla fine ha stravinto. Le forze di opposizione non sono riuscite a interrompere la strada del primo ministro ungherese, Viktor Orbán, verso il terzo mandato consecutivo.
Il suo partito di destra, Fidesz, ha ottenuto con il 49% dei consensi i due terzi dei seggi in parlamento, il che consente di modificare la costituzione. Il principale obiettivo di Orbán.
Si è recato alle urne il 68,8 per cento degli aventi diritto, cioè più di 5,5 milioni di elettori. Ma gli ungheresi non sembrano aver dato peso alla difficile situazione generale del paese, che ha subito anche una drastica riduzione della libertà di stampa.
Nelle scorse settimane la figura di Orbán è stata offuscata dalle accuse di corruzione, che hanno coinvolto la sua famiglia. Hanno sperato in questo gli europeisti che vedono nel premier magiaro un ostacolo. Ma neanche questo è servito a scuotere i magiari, attratti dalla difesa ad oltranza dei confini nazionali proposta dal premier contro l'invasione asiatica e africana.