Ecco cosa prevede la bozza dell’accordo tra Israele e Hamas

Secondo la bozza dell’intesa tra Israele e Hamas, si prevede una tregua di 42 giorni durante i quali verranno rilasciati gradualmente gli ostaggi e le forze israeliane si ritireranno dalla Striscia di Gaza

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Il 15 gennaio Israele e Hamas hanno raggiunto un accordo per il cessate il fuoco a Gaza e per il rilascio di ostaggi, ponendo fine a una guerra di quindici mesi che ha causato decine di migliaia di vittime nel territorio palestinese.

Delle 251 persone rapite il 7 ottobre 2023, 94 sono ancora tenute in ostaggio a Gaza, 34 delle quali sono morte secondo l’esercito israeliano.

L’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 ha causato la morte di 1.210 persone da parte israeliana. Almeno 46.707 persone, la maggior parte civili, sono state uccise nella campagna militare di rappresaglia di Israele nella Striscia di Gaza, mentre, secondo l’esercito israeliano, 408 soldati sono stati uccisi nel corso del conflitto.

Le Nazioni Unite hanno stimato che la ricostruzione del territorio, dove più della metà degli edifici sono stati distrutti, richiederà fino a quindici anni e costerà più di 50 miliardi di euro. Le infrastrutture, in particolare la rete di distribuzione dell’acqua, sono state gravemente danneggiate.

Ecco cosa prevede la bozza dell’accordo tra Israele e Hamas

Ecco i punti principali dell’intesa. Un accordo in tre fasi, con una prima tregua di 42 giorni durante i quali sarebbe previsto un graduale rilascio dei primi 33 ostaggi e un altrettanto graduale inizio del ritiro delle forze israeliane dalle aeree popolate della Striscia di Gaza.

Ostaggi. Hamas dovrebbe rilasciare i primi tre rapiti il 7 ottobre subito dopo l’annuncio dell’accordo, nel primo giorno di tregua, sulla base di una lista umanitaria di 33 rapiti tra cui bambini, donne, anziani e malati. Una settimana dopo, con l’inizio del ritiro delle forze israeliane, è atteso il rilascio di altri quattro ostaggi con Israele che consentirà agli sfollati palestinesi il ritorno nel nord di Gaza. Tra gli ostaggi liberati nella prima fase dovrebbero esserci anche 5 soldatesse israeliane in cambio di 250 prigionieri palestinesi, in rapporto di una a 50.

Rilascio dei prigionieri palestinesi. Israele avrebbe accettato di rilasciare almeno mille prigionieri palestinesi durante la prima fase, tra cui circa 190 che hanno scontato condanne di 15 anni (anche alcuni condannati all’ergastolo). A nessuno sarà permesso di andare in Cisgiordania e non sarà rilasciato nessuno dei miliziani che hanno partecipato all’attacco del 7 ottobre 2023.

Le 3 fasi dell’intesa. L’accordo si articolerebbe in tre fasi (che secondo alcune fonti potrebbero essere ridotte a due): 1) al 16mo giorno dall’accordo inizierebbero i colloqui per la definizione delle successive; 2) nella seconda dovrebbero essere rilasciati tutti i rimanenti ostaggi maschi e le forze israeliane dovrebbero ritirarsi quasi completamente dalla Striscia; 3) una terza fase vedrebbe la restituzione dei corpi degli ostaggi uccisi mentre erano detenuti a Gaza e la creazione di un piano di ricostruzione e di una nuova struttura di governo.

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