I rappresentanti di Israele, Hamas, Stati Uniti e Qatar hanno firmato ufficialmente l’accordo sugli ostaggi a Doha, con un giorno di ritardo e dopo aver superato gli ultimi ostacoli.
Secondo un funzionario statunitense citato da Axios, dopo l’annuncio dell’accordo c’è stato disaccordo sulla lista finale dei prigionieri palestinesi che dovranno essere rilasciati. Hamas ha chiesto di scambiare diversi nomi sulla lista con i leader militari del gruppo che stanno scontando molteplici ergastoli.
L’inviato del presidente Biden per il Medio Oriente Brett McGurk, quello del presidente eletto Trump Steve Witkoff e i mediatori qatarioti ed egiziani hanno lavorato per ore a Doha per risolvere la questione. “Alla fine è stata una tempesta in un bicchier d’acqua”, ha detto il funzionario.
Resta, invece, aperta la questione politica all’interno del governo israeliano, dove i due ministri dell’estrema destra sionista minacciano le dimissioni. Ma l’opposizione di Lapid si è offerta di venire in soccorso al premier Netanyahu.