Il socialista Pedro Sánchez, presidente del governo spagnolo da questo giugno, non ha ottenuto, per la seconda volta in tre giorni, la fiducia necessaria a formare un governo.
A differenza del voto di martedì 23, dove era richiesta la maggioranza assoluta, giovedì 25 luglio sarebbe bastata a Sánchez una maggioranza semplice, cioè ottenere più voti favorevoli che contrari.
La bocciatura è dovuta in gran parte al mancato appoggio da parte della sinistra di Unidas Podemos, i cui membri si sono astenuti. Il loro leader Pablo Iglesias ha chiesto "rispetto" al leader socialista spagnolo, sostenendo che non si può negoziare in 48 ore un accordo che non si è riusciti a trovare in 80 giorni.
Sánchez ha tempo fino al 23 settembre per provare a formare un nuovo governo: se fallirà, gli spagnoli saranno chiamati nuovamente alle urne a novembre.