“Si tratta di un mero pro forma, perché anche questa somma non sarà recuperata dal governo italiano, come già i 900 milioni del 2017 o i 300 mln del governo Prodi. La Commissione Europea ci ha messo tre anni e mezzo per decidere, questa lentezza è frutto di una decisione politica di Bruxelles, e i contribuenti italiani non vedranno restituire il prestito, considerando il tasso di interesse annuo del 10% stiamo parlando di quasi 600 mln”.
Andrea Giuricin (Università Bicocca di Milano) ha commentato con queste parole (rilasciate al Sole24Ore) la decisione della Commissione Ue di dichiarare illegittimo il prestito da 400 mln del governo italiano all’ex compagnia di bandiera nel 2019. La somma sarà iscritta nel passivo dell’amministrazione straordinaria di Alitalia (dunque ITA non pagherà nulla) così come i precedenti 900 mln. E se dovesse fallire, rimborserà il prestito nei limiti delle risorse ancora disponibili.
A maggio 2017 Alitalia era stata commissariata. E per mantenerla operativa, nel 2017 e nel 2019, vennero concessi dai governi italiani due prestiti, rispettivamente, da 900 e 400 mln. A settembre 2021 Bruxelles concluse che il prestito di Stato da 900 mln ad Alitalia era illegale, ma non è mai stato restituito. Ora è giunta la decisione sul prestito da 400 mln.