Le dimissioni di Pedro Sanchez, con elezioni anticipate in agenda per il 23 luglio, non sono solo un fatto spagnolo. Potrebbero incidere anche sugli equilibri dell’Unione Europea.
Il punto di approdo è rappresentato dalle elezioni europee che si terranno tra il 6 e il 9 giugno del 2024 che potrebbero ridisegnare i confini della maggioranza politica al Parlamento europeo, spezzando l'asse tra popolari, socialisti e liberali a favore di una nuova coalizione formata da Ppe e Conservatori. Uno scenario al quale sta lavorando il segretario popolare Manfred Weber (spiega Marco Bresolin su La Stampa).
Il leader socialista spagnolo sta cercando ora di allacciare alleanze strategiche con i partiti centristi allo scopo di evitare che il Partito Popolare guidato da Núñez Feijóo finisca per abbracciare l’ultradestra di Vox.
Un eventuale governo di centrodestra a Madrid sancirebbe inoltre l'alleanza con l’esecutivo di Giorgia Meloni che punta a fare massa critica con il Partito Popolare Europeo guidato da Manfred Weber per escludere dai giochi l'asse Macron-Scholz che ha issato al potere del Consiglio di Bruxelles la “maggioranza Ursula”.
Appare intanto sempre più evidente che Manfred Weber, il quale sta girando come una trottola per escludere i socialisti dall’alleanza con il PPE, lavori per occupare il posto della connazionale Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea.