Le strategie che hanno assicurato la prosperità dell’Ue, affidandosi agli Usa per la sicurezza, alla Cina per l’export e alla Russia per l’energia, sono diventate insufficienti.
Visto da qb
Nell’Eurozona servono “nuove regole e più sovranità condivisa”: è quanto sostiene Mario Draghi in un intervento sull’Economist on line. “Le strategie che nel passato hanno assicurato la prosperità e la sicurezza dell’Europa, affidandosi all’America per la sicurezza, alla Cina per l’export e alla Russia per l’energia, sono diventate insufficienti, incerte o inaccettabili”, afferma l’ex presidente della Bce, per il quale sul fronte delle politiche di bilancio “tornare passivamente alle vecchie regole sospese durante la pandemia sarebbe il risultato peggiore possibile”.
Secondo Draghi, “l’Europa deve ora affrontare una serie di sfide sovranazionali che richiederanno ingenti investimenti in tempi brevi, tra cui la difesa, la transizione verde e la digitalizzazione”. Allo stato attuale, “l’Europa non dispone di una strategia federale per finanziarli, né le politiche nazionali possono assumerne il ruolo, poiché le norme europee in materia di bilancio e aiuti di Stato limitano la capacità dei Paesi di agire in modo indipendente”.
Quindi c’è il “serio rischio” – secondo Draghi - che l’Europa non raggiunga i suoi “obiettivi climatici, non riesca a garantire la sicurezza richiesta dai suoi cittadini e perda la sua base industriale a vantaggio di regioni che si impongono meno vincoli. Per questo motivo, tornare passivamente alle vecchie regole fiscali, sospese durante la pandemia, sarebbe il peggior risultato possibile”.