I 27 Stati aderiscono all’Ue decidendo insieme le leggi, condividendone obblighi e benefici. Ogni Stato è tenuto ad accogliere le direttive comunitarie fra le proprie leggi nazionali, entro due anni al massimo, e a rispettarle.
Contro chi non lo fa, la Commissione può aprire una procedura di infrazione. Quanto ha pagato l’Italia finora in sanzioni all’Ue per non essersi adeguata alle regole comunitarie, nonostante i moniti di Bruxelles? Parecchio: 1,3 miliardi di euro.
Comunque prima di arrivare alla soluzione drastica di dover pagare, ne passa di acqua sotto ai ponti. Fra i primi avvisi di Bruxelles e una condanna possono infatti passare anche 20 anni. Se lo Stato continua a non seguire le indicazioni della Commissione, c’è un primo deferimento alla Corte di Giustizia Ue.
A quel punto, se non ci si adegua, la Corte emette una seconda sentenza con la quale può decretare sanzioni economiche forfettarie e/o giornaliere finché il Paese non si mette in regola. Nel caso in cui lo Stato decida di non pagare, l’Ue si rifà riducendo gli importi dei fondi comunitari destinati al Paese in questione.
Il problema non riguarda soltanto l’Italia. Le procedure aperte contro i Paesi membri al 28 settembre 2023 sono 1.724. In testa la Spagna con 95, seguita da Belgio (94), Bulgaria (92), Grecia (90) e Polonia (83). I Paesi che ne hanno di meno sono Estonia (39), Lituania (40), Finlandia (45).
L’Italia conta 80 infrazioni di cui 63 per violazione del diritto Ue e 17 per mancato recepimento di direttive. Le infrazioni vanno dal mancato adeguamento dei livelli di sicurezza delle gallerie all’eccessivo ricorso ai contratti a termine nel settore pubblico fino allo scorretto recepimento della direttiva antiriciclaggio.
Se consideriamo invece le infrazioni finite davanti alla Corte di Giustizia, l’Italia è al primo posto con 23 procedure in contenzioso, davanti a Grecia (19), Polonia (17) e Ungheria (15).
Tra i Paesi che hanno ricevuto più condanne a pagare sanzioni dalla Corte Ue solo la Grecia con 12 infrazioni fa peggio di Italia e Spagna (entrambe contano sei infrazioni). Seguono Irlanda (4), Francia, Belgio e Portogallo (3). Ma a quanto ammontano queste multe? Per calcolarle i giudici considerano non solo la gravità dell’infrazione, ma anche il Pil e la popolazione del Paese sanzionato. Così si arriva a 1,3 miliardi nel caso del Bel Paese.
La condanna più pesante riguarda i rifiuti della Campania. La procedura è stata aperta nel 2007, e nel 2015 è partita la sanzione per la quale l’Italia ha già pagato 311 milioni di euro. E ancora oggi, la Regione non ha completato una rete integrata di impianti di smaltimento. La conseguenza è che il nostro Paese continua a sborsare 60 mila euro al giorno.