Il 13 marzo il Parlamento europeo ha approvato la legge sull’intelligenza artificiale (Ia), che punta a promuovere l’innovazione garantendo la sicurezza e il rispetto dei diritti fondamentali. Thierry Breton, commissario europeo per il Mercato interno e i servizi, ha salutato sul social network X il “grande sostegno” dato al testo dai deputati comunitari (523 voti a favore e 46 contrari).
La nuova legge prevede un approccio a due livelli. I modelli di Ia per “uso generale” dovranno rispettare gli obblighi di trasparenza e le regole europee sul diritto d’autore. I sistemi considerati “ad alto rischio” – usati, per esempio, nelle infrastrutture cruciali, nell’istruzione, nelle risorse umane e nella sicurezza pubblica – dovranno invece rispettare requisiti più severi.
Testi, immagini e video generati dall’intelligenza artificiale (i cosiddetti deep fake) dovranno essere chiaramente identificati come tali.
Saranno, inoltre, vietati i sistemi di sorveglianza di massa usati in Cina, nonché quelli d’identificazione biometrica a distanza nei luoghi pubblici. Su quest’ultimo punto, tuttavia, sono previste eccezioni per le forze dell’ordine, per esempio per la prevenzione di una minaccia terroristica e per la ricerca mirata delle vittime.
Sarà possibile imporre multe comprese tra 7,5 e 35 milioni di euro, a seconda dell’entità della violazione e delle dimensioni dell’azienda.
I ventisette Stati membri dovrebbero approvare il testo ad aprile, prima della pubblicazione sulla gazzetta ufficiale dell’Ue tra maggio e giugno.