L’Ue boccia l’Italia

Rapporto sullo stato di diritto contiene delle critiche esplicite rivolte al nostro Paese

Italia bocciata

La riforma del premierato, quella della Giustizia Nordio e le limitazioni alla libertà di stampa, l’assenza di misure sufficienti per contrastare il conflitto di interessi. Sono i principali dubbi di Bruxelles sull’Italia che emergono dal rapporto annuale sullo stato di diritto dei paesi dell’Ue. Lo anticipa Repubblica a poche ore dalla pubblicazione del documento che era stato congelato da Ursula Von der Leyen, alla vigilia del voto per la presidenza della commissione europea, e che ora, a nomina avvenuta, viene divulgato, con il bollino del commissario alla Giustizia, il belga Didier Reynders.

Premierato

Il premierato porterà davvero la “stabilità” di governo che è il proposito del governo Meloni per questa riforma già approvata dal Senato? Bruxelles ha dei dubbi in merito: “Alcuni stakeholders hanno espresso preoccupazioni sulle modifiche proposte in relazione all’attuale sistema di check and balances e anche dubbi che possa portare più stabilità” si legge. Preoccupazioni anche sull’indebolimento del ruolo del Capo dello Stato (come rilevato anche dall'Associazione Nazionale Costituzionalisti) e per la mancanza di una legge elettorale che rende chiaro il quadro della riforma. A pagina 31 paragrafo VI è scritto che “con questa riforma non ci sarà più la possibilità per il Presidente della Repubblica di cercare una maggioranza alternativa o individuare una persona fuori dal Parlamento come Primo ministro”. 

Libertà di stampa

In Italia stanno crescendo episodi di minaccia e aggressione nei confronti dei giornalisti. Il rapporto parla di 75 incidenti nei primi sei mesi dell’anno, “con una crescita di casi di intimidazione legale da parte dei politici”. Riguardo alla riforma Nordio e al cosiddetto emendamento Costa - osserva la Commissione europea - “diversi stakeholder ritengono che determinino una restrizione della libertà di stampa e del diritto dei cittadini di essere informati. Le preoccupazioni maggiori riguardano un possibile effetto agghiacciante sui giornalisti che sono maggiormente esposti alle querele per diffamazione”. Già l’anno scorso era stata emessa una raccomandazione “per la riforma della legge sulla diffamazione al fine di introdurre misure di salvaguardia del segreto professionale. Ma non sono stati compiuti passi avanti”. Critiche anche al limite della pubblicazione degli atti giudiziari e alla necessità di una riforma sulla diffamazione e alla necessità di “un meccanismo di finanziamento pubblico della stampa che ne garantisca l’indipendenza”.

Le raccomandazioni

Nonostante alcuni" progressi nella digitalizzazione dei processi penali, Bruxelles preme per la soluzione dell’eterno tema del “conflitto di interessi”: nessun passo avanti - si rileva – “per una legge che disciplini le lobby” e le “donazioni” ai partiti attraverso un registro elettronico.

Gli altri rilievi

Nella difficile battaglia contro la corruzione nell’amministrazione pubblica non aiuta l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio e la limitazione del traffico di influenze, in un paese - il nostro - dove “persistono i rischi di corruzione politica”. Tali provvedimenti - scrive ancora la Commissione - potrebbero “avere implicazioni nelle indagini e l’individuazione di frodi e corruzione”.

Pnrr

Particolare attenzione sul ruolo della criminalità organizzata, nell’impossessarsi dei fondi del Pnrr, e per i danni conseguenti all’uso irregolari dei fondi che sono quantificabili in 1,8mld di euro. A questo proposito si fa anche riferimento alle indagini già avviate dalla magistratura italiana, sull’utilizzo dei fondi del Recovery Fund.

Intercettazioni

Nuove critiche anche sul mancato uso delle intercettazioni “che potrebbe ridurre la capacità di condurre processi anche nei casi di corruzione”.

Fonte
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