"Sono lieto del contratto per i prossimi otto anni alla presidenza della Bundesbank, e senza alcuna riserva". Lo ha detto Jens Weidmann. Ma è una soddisfazione dal retrogusto amaro.
Come noto, Weidmann aspirava alla presidenza della Bce. Ma come lui stesso ha ammesso incarichi di quel tipo sono legati a "decisioni politiche che dipendono da molti fattori".
E, soprattutto, "Cdu e Csu hanno legittimamente voluto appoggiare la candidatura di un loro esponente alla presidenza della Commissione Europea", ha spiegato il governatore della Bundesbank.
È questo l’aspetto centrale. La Germania, pur essendo la prima economia europea, non ha mai avuto un proprio rappresentante né alla presidenza della Bce, né a capo dell’organo esecutivo dell’Ue. Proprio quest'ultimo è ora diventato l'obiettivo numero uno di Berlino, come confermano le parole di Weidmann.