“L’Italia è una grande nazione, la più vicina alla Francia in Europa dal punto di vista culturale, e sta affrontando le nostre stesse difficoltà: una crisi sanitaria di terribile violenza e un impatto molto brutale sulla vita economica”.
È la valutazione del ministro delle Finanze francese che, poi, arriva al dunque. “La riforma del fondo Salva-Stati fa sì che chi lo usa non sarà stigmatizzato. L’Italia adotti la riforma del Mes per evitare nuovi choc”, spiega Bruno Le Maire. Intanto il governo Conte è difronte alla prova del pallottoliere, con il conforto di uno scontato soccorso di Forza Italia e di un altrettanto possibile atteggiamento non ostruzionistico del resto del centrodestra.
Ma se la coalizione giallorossa si appresta con ottimismo al voto sullo scostamento di bilancio, vede come un salto nel vuoto il successivo step parlamentare che riguarderà proprio il Mes. Perché sulla riforma (chiesta dall’Ue) del fondo salva-Stati la maggioranza rimane spaccata. Il 9 dicembre bisognerà votare, dunque decidere cosa fare.
Rimane, in ogni caso, stupefacente il fatto che ancora prima di decidere se attingere ai fondi del Mes il governo dovrebbe indicare cosa vuole fare con quei fondi. Ad oggi, tuttavia, nessun piano al riguardo è stato presentato.