La premier di Edimburgo torna a chiedere un nuovo referendum sull’indipendenza della Scozia: “Bisognerà farlo l’anno prossimo – spiega Nicola Sturgeon - appena si insedierà il nuovo Parlamento locale”.
Il riferimento è alle elezioni che si terranno il prossimo maggio. E il Partito nazionale scozzese e pro indipendenza “Snp” (quello appunto di Sturgeon) è dato per favorito. In caso di vittoria la richiesta di un nuovo referendum dopo quello del 2014 (vinto dagli “unionisti” con il 55%) diventerebbe sempre più pressante per il governo di Boris Johnson. Ma per Londra il tema non è neanche sul tavolo. Il referendum del 2014 valeva “per una generazione” e quindi rifarlo dopo pochi anni per Johnson non ha senso.
Il problema però è una nuova variabile: la Brexit, la cui concretizzazione è imminente (31 dicembre). La Scozia è il paese più europeista del Regno (oltre il 60% nel referendum sull’uscita dall’Ue del 2016 votò per la permanenza in Europa) e Sturgeon vuole un’altra consultazione sull’appartenenza al Regno Unito. I sondaggi sembrano darle più ragione.