Mentre Mosca si dice pronta a cedere il suo gas ad altri Paesi, perché “il mondo è molto più ampio del semplice Occidente”, e definisce le sanzioni occidentali nei confronti del ministro Lavrov “al di là della pratica diplomatica”, il Regno Unito interviene con un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia.
Il governo di Boris Johnson ha annunciato in particolare il congelamento di ogni asset di Sberbank, la principale banca pubblica di Mosca, nonché l’impegno ad azzerare già entro quest’anno tutte le importazioni di petrolio o carbone russi.
L’esecutivo britannico ha inoltre deciso di creare una nuovo ente pubblico per la gestione della rete energetica britannica allo scopo di garantire la sicurezza del suo sistema e una transizione verso la neutralità carbonica.
“Con gli elevati prezzi globali del gas all’ingrosso e la pressione sulle reti elettriche a seguito dell’invasione illegale dell’Ucraina da parte della Russia - spiega il ministero dell’Energia - i consumatori devono far fronte a costi crescenti e c’è un urgente bisogno di garantire e aumentare la produzione nazionale di energia”.
A questo scopo “stiamo assegnando la supervisione del sistema energetico del Regno Unito a un nuovo ente pubblico”, il Future system operator (Fso) ha twittato il ministro Kwasi Kwarteng.