Caccia contro caccia, in un incontro ravvicinato a oltre mille chilometri orari che avviene con sempre maggiore frequenza. Sabato scorso sulla base lituana di Siauliai sono suonate le sirene dello scramble: l’ordine di decollo immediato per le sentinelle dei cieli.
In tre minuti due intercettori dell’Aeronautica militare sono partiti e si sono diretti verso gli obiettivi individuati dalla centrale radar dell’Alleanza atlantica, che si trova nel comando di Uedem in Germania.
Si trattava di due Mig 29, velivoli da combattimento che dal territorio russo stavano sfrecciando sul mare ed erano entrati nella zona lituana di competenza del traffico aereo: una manovra senza autorizzazione che mette a rischio i voli di linea. Come riporta il comunicato della Nato, i Mig “non stavano rispettando le procedure di sicurezza internazionali”.
Gli Eurofighter italiani li hanno raggiunti e affiancati per un breve periodo, poi i jet di Mosca hanno cambiato rotta. Tutto, stavolta, è avvenuto senza incidenti. Probabilmente i caccia appartengono all’aviazione della Marina russa, schierata anche nell’enclave di Kaliningrad.