Nel corso del 2024 la Germania ha chiesto di rimandare verso l’Italia 12.841 migranti. Ma solamente in 3 casi il trasferimento è effettivamente avvenuto.
Cifre che fotografano un fenomeno non nuovo, ma che rischia di ritornare in primo piano con l’avvinarsi del voto politico in Germania del 23 febbraio prossimo, una consultazione in cui il tema dell’immigrazione giocherà un ruolo preponderante.
Quei 12.841 migranti sono i cosiddetti ‘dublinanti’; si tratta di stranieri che, sbarcati in Italia, sono riusciti a passare in Germania dove hanno chiesto protezione e dove sono stati accolti. Ma in base al trattato di Dublino, spetta al Paese di primo arrivo la procedura di accoglienza e di esame della domanda di asilo. Dunque, tocca all’Italia dare ospitalità.
Il fenomeno è definito anche con il termine di ‘movimenti secondari’. Questi ultimi non arrivano solo dall’Italia. La Germania dà assistenza ad esempio ad oltre 15.000 migranti arrivati dalla Grecia, che ne ha ripresi solo 22. Un po’ meglio ha fatto la Croazia (14.068 dublinanti, 533 rimpatri).
A partire dal 2022, l’Italia ha bloccato tutte le procedure di rimpatrio dei ‘dublinanti’. Il motivo? Perché sta sopportando una forte pressione migratoria e non è in grado di aumentare la sua capacità di accoglienza.
Ma ora che, dati alla mano, nel corso del 2024 gli sbarchi sono vistosamente crollati, la questione si ripropone.