Donald Trump ha dimezzato le richieste per la costruzione del muro al confine con il Messico: la Casa Bianca chiede 2,5 mld nell'ultima offerta presentata ai Democratici per mettere fine allo shutdown - il blocco delle attività amministrative è la particolare procedura che negli Usa coinvolge il settore esecutivo ogni qual volta il Congresso non riesce ad approvare la legge di rifinanziamento delle attività amministrative. È il terzo shutdown del 2018 ed è la prima volta da 40 anni che l’amministrazione Usa chiude i battenti tre volte nel giro di 12 mesi.
Il passo indietro di Trump è probabilmente legato anche ai sondaggi. Una solida maggioranza di americani, il 66%, continua a opporsi alla costruzione del muro, secondo una rilevazione CBS News. In altri sondaggi la quota di contrari non scende sotto il 60%. Ma non la base di Trump. Secondo un sondaggio di novembre, l'80% dei Repubblicani vuole che il muro sia costruito. La loro preoccupazione non è tanto l’andamento dell’economia, ma è piuttosto un’ansia “bianca” legata al timore di perdere il proprio status sociale.
Il muro di Trump è una perfetta panacea simbolica per le persone che temono un’invasione di immigrati, nonostante gli Usa siano colpiti dal calo demografico come la maggior parte delle economie avanzate. Ma su questo punto Trump è stato chiaro: non vuole immigrati dall'Africa e da Haiti, che considera "paesi di merda", e preferisce la Norvegia, una nazione prevalentemente bianca.
La sicurezza delle frontiere è in realtà una questione bipartisan: è un obiettivo sia dei Democratici che dei Repubblicani. Secondo l'opinionista della Cnn, Dean Obeidallah, se Trump volesse veramente mettere l'America al sicuro, dovrebbe usare più tecnologia che risulta sia più efficace che economica. Ma se, invece, il suo vero timore sono gli immigrati e vuole offrire una rassicurazione fasulla ai propri elettori, allora l'unica opzione è un "buon vecchio muro".