Il caso di Henry Ford, JP Morgan e John D. Rockefeller

In una terra di disuguaglianza, le élite industriali e finanziarie hanno sempre utilizzato il potere del denaro per scegliere i politici, influenzare le elezioni e fare affari all’ombra dello Stato.

Clara Teixeira

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Il caso di Henry Ford, JP Morgan e John D. Rockefeller
Henry Ford

Tra la fine della Guerra Civile (1861-1865) e l’inizio della Grande Depressione del 1929, i repubblicani vinsero 12 delle 16 elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Questa lunga era d’oro, di grande crescita economica, fu segnata anche dall’ascesa di uomini che fecero fortuna con le ferrovie, l’estrazione di petrolio e carbone, la costruzione di automobili e le banche. John D. Rockefeller appare in cima alla lista, seguito dal magnate della finanza JP Morgan e dal barone dell’industria Henry Ford, ovvero il creatore del Modello T che ha innovato con il suo metodo di produzione di massa. Tutto ciò, facendo un parallelo con la situazione attuale, conferma che “in una terra di disuguaglianza quali sono gli Usa, le élite industriali e finanziarie hanno sempre utilizzato il potere del denaro per scegliere i politici, influenzare le elezioni e fare affari all’ombra dello Stato”, scrive Clara Teixeira su Visao.

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