Frodi finanziarie, uso disinvolto del denaro dell’Associazione e corruzione: sono le accuse rivolte dal procuratore generale di New York Letitia James alla National Rifle Association, potente lobby dei proprietari e produttori di armi – che appoggia la rielezione di Donald Trump - con 5 milioni di iscritti.
Non stupisce dunque che il presidente statunitense sia intervenuto a difesa dell’Associazione che per decenni ha lottato con successo per allentare ed eliminare le leggi sul controllo delle armi e che ora rischia lo scioglimento (chiesto dal procuratore James): “Penso che l’NRA debba trasferirsi in Texas”, ha detto Trump.
Secondo James, il presidente dell’Associazione Wayne LaPierre e altri tre alti dirigenti usavano i fondi e le donazioni dei membri “come se fossero il loro salvadanaio”, spendendo decine di milioni di dollari violando le leggi statunitensi.
Eclatante il caso di LaPierre, che ha gestito l’NRA per quasi tre decenni. Secondo James, si è assegnato un pacchetto pensionistico da 17 milioni di dollari senza l’approvazione del consiglio di amministrazione e ha usato illecitamente i fondi dell’Associazione per finanziare (numerose volte) le vacanze della sua famiglia alle Bahamas.